La Commissione europea pronta a dare il via libera al merger Wind-3 Italia. Lo riporta Reuters secondo cui l’accelerazione è avvenuta dopo che la francese Iliad si è accordata con Vimpelcom e Hutchison per rilevare gli asset da dismettere nell’ambito della fusione delle due controllate. Maximo Ibarra, attuale Ad di Wind, è stato designato come amministratore delegato della newco.
Sembra, secondo fonti, che questo sia stato sufficiente a convincere la commissaria Antitrust, Margrethe Vestager, a dare l’ok alla fusione da 21,8 miliardi tra Wind e 3 Italia. Il perché è presto detto: l’ingresso di Xavier Niel nel mercato mobile italiano consentirà di mantenere a 4 il numero di operatori necessari – secondo Vestager – per rimanere competitivi.
Il piano di fusione tra Telenor e Telia in Danimarca è stato infatti bocciato da Bruxelles proprio perché con l’operazione il numero delle compagnie sarebbe sceso a tre.
Diventa sempre più chiaro, che al di là delle analisi di merito sul merger, per la Ue il numero degli operatori nei singoli paesi è diventato più importante delle stesse dinamiche di mercato.
Bisognerà vedere se l’ingresso di Iliad nel mercato italiano porterà una concorrenza effettiva, dato che il modello dirompente adottato in Francia è improbabile che possa essere adottato “tout court” anche nel nostro Paese e tenendo conto che Iliad è un operatore “cellulare puro” in un settore che si sta gradualmente verso quad-play e servizi convergenti.
Secondo Agcom la fusione Wind-3 Italia servirebbe il 33,7% dei clienti di telefonia mobile del paese, superando Tim-Telecom Italia con il 32,4% e Vodafone al 26,4%.
Secondo Reuters la Commissione europea potrebbe approvare a stretto giro anche se la scadenza è l’8 settembre.