Naufragano le trattative per la fusione tra Wind e H3g. Un matrimonio di cui tanto si è parlato negli ultimi anni, e che a questo punto pare definitivamente tramontato. A dare la notizia è il CorrierEconomia. La questione, nel contesto più ampio del consolidamento del mercato mobile italiano, era in ballo da anni, e a fasi alterne aveva suscitato l’attenzione degli addetti ai lavoro e dell’intero mondo delle tlc. Il momento in cui le parti erano andate probabilmente più vicine a un accordo fu nel 2008, quando alla guida di Wind c’era Naguib Sawiris, ma poi le trattative si erano incagliate sulle cifre, e da quel momento non si era più arrivati a prefigurare un’intesa, nonostante le voci avessere avuto un ritorno di fiamma nel corso dell’estate appena trascorsa.
Gli azionisti di riferimento dei due operatori – scrive il CorrierEconomia – Vimpelcom e Hutchison Wampoa, sono realtà robuste e non hanno problemi ad affrontare da soli le sfide del mercato mobile nazionale.
Da una parte Li Ka Shing, che nel lancio di H3G ha investito 13 miliardi di euro, conquistando circa 10 milioni di clienti nel mobile e avvicinandosi, da quest’anno, al pareggio operativo. Gli ultimi obiettivi, quelli piano piano 2015-2017, si pongono l’obiettivo dei 15 milioni di clienti. Il gruppo è presente con lo stesso marchio anche in Austria, Irlanda e Inghilterra, e si sta caratterizzando per le sue politiche dei prezzi aggressive nei confronti degli operatori più “consolidati”.
Intanto Wind, che i russi di Vimpelcom hanno rilevato da Sawiris investendo 6,8 miliardi di euro, facendosi carico anche del suo debito. Wind conta su 23 milioni di clienti per la telefonia mobile con il 28% del mercato consumer, 39% di margine Ebitda e poco più di un miliardo di cash flow previsto a fine anno. La recente rinegoziazione del debito, con un’iniezione di 500 milioni da parte di Vimpelcom, consentirà a Wind dal 2015 di risparmiare 359 milioni di interessi l’anno.