L'OPERAZIONE

Wind alleggerisce i vincoli del debito

La società guidata da Maximo Ibarra ha chiesto alle banche creditrici di rivedere in maniera più favorevole i covenant su 3,5 miliardi di euro di prestiti concessi nel 2010. Intanto Fitch taglia il rating a BB-: pesano le condizioni macroeconomiche dell’Italia

Pubblicato il 24 Ott 2012

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Alleggerire la posizione debitoria per non correre rischi finanziari nel 2013, anno in cui partirà il roll out dell’Lte che comporterà notevoli investimenti. Questo l’obiettivo di Wind Telecomunicazioni spa, che ha chiesto alle banche creditrici (Deutsche Bank, Credit Suisse, Banca Imi, Bnp Paribas, Citigroup, Credit Agricole, Goldman Sachs, Jp Morgan, Morgan Stanley, Natixis, Rbs e Unicredit) di consentire a un ampliamento dei covenant su circa 3,5 miliardi di euro di linee senior, che erano state messe a disposizione nel novembre 2010.

Lo scrive MF-Milano Finanza, secondo cui il rapporto tra debito netto totale ed ebitda si attesta oggi per Wind a 4,4 volte contro un covenant fissato a 4,5 volte. Non solo. I contratti di finanziamento prevedono che questo rapporto via via si riduca e il prossimo appuntamento nel 2013 sarebbe con un rapporto massimo di 4,3 volte.

I covenant sono un accordo che intercorre tra un’impresa e i suoi finanziatori, che mira a tutelare questi ultimi dai possibili danni derivanti da una gestione eccessivamente rischiosa dei finanziamenti concessi. L’accordo prevede clausole vincolanti per l’impresa, pena il ritiro dei finanziamenti o la loro rinegoziazione a condizioni meno favorevoli.

Secondo il quotidiano, l’alleggerimento dei vincoli debitori è legato a diversi potenziali fattori, a partire dall’ Ebitda inferiore alle attese, in presenza di un debito finanziario netto che resta alto. La performance a livello di Ebitda potrebbe derivare dalla riduzione del perimetro aziendale, dopo la vendita delle attività Internet (Libero e ITnet) all’ex azionista di controllo Naguib Sawiris. Altri fattori che pesano sui conti sono le spese per l’Lte e il calo della telefonia.

Lo scorso lunedì Standard & Poor’s ha diffuso una nota con la quale mette in creditwatch negativo il rating BB-, precisando che procederà al downgrading se i creditori non dovessero dare l’ok alla richiesta di Wind.

Intanto oggi Fitch ha tagliato il rating di Wind portandolo da BB a BB-. L’outlook è negativo. In una nota l’agenzia sottolinea come il downgrade sia motivato dalla stima che Wind potrebbe non mantenere un Ebitda stabile e un flusso di cassa alla luce del taglio delle tariffe di terminazione mobile, delle accresciute pressioni della concorrenza e dello scenario macroeconomico italiano.

Per Fitch la leva finanziaria di Wind entro la fine dell’anno dovrebbe superare di cinque volte il rapporto debito netto/Ebitda. Per l’agenzia, comunque, i risultati di Wind restano migliori di quelli della concorrenza nazionale. Inoltre la società non deve affrontare impegni di rifinanziamento prima del 2017.

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