CONSOLIDAMENTO

Wind, ipotesi fusione con 3, Bt e Fastweb

Vimpelcom ha affidato agli advisor McKinsey, Boston Consulting Group e Roland Berger la redazione di un piano industriale

Pubblicato il 25 Gen 2012

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Per capire come meglio valorizzare Wind, Vimpelcom (azionista di riferimento della società) ha avviato le procedure per affidare la redazione di un piano industriale a tre studi di consulenza, Mc Kinsey, Boston Consulting Group e Roland Berger. Lo scrive MF, precisando che i tre potenziali advisor stanno lavorando per presentare le ipotesi più concrete.

Tra queste ce n’è sicuramente una ambiziosa quanto suggestiva: una maxi-aggregazione nel settore. Le considerazioni di partenza che porterebbero a questo scenario sono due, una riguarda la stessa Wind e l’altra più in generale il mercato italiano.

Il successo del gruppo telefonico finora si è basato su un rapporto qualità/prezzo particolarmente attraente per i consumatori, ma ora i margini di crescita dovrebbero riguardare una fascia di clienti di range più elevato.

D’altro canto continua a valere la consapevolezza che quattro operatori di telefonia mobile sul mercato sono troppi. E gli altri operatori? Vodafone occupa ormai una quota di mercato stabile e Telecom Italia prima o poi (anche grazie alla spinta positiva sul cash flow proveniente dal Brasile) riuscirà a incrementare la redditività di Tim.

Tutti questi ragionamenti si traducono nell’opinione che per poter giocare un ruolo determinante sul mercato potrebbe essere necessario andare a costituire un maxi-polo della telefonia sommando tutti gli altri principali operatori tlc sul fisso e sul mobile, ovvero H3G, Bt Italia e Fastweb.

Analizzando razionalmente le prospettive del settore in Italia, le maggiori probabilità di incidere e di pesare sul mercato si genererebbero con una maxi-aggregazione. H3G porterebbe in dote una rete e una serie di clienti Umts, Bt Italia un consolidato rapporto con le aziende e Fastweb la rete in fibra ottica. Un problema oggettivo riguarda le modalità di finanziamento dell’operazione. L’ipotesi di un esborso cash, soprattutto dopo lo sforzo già fatto per acquisire gli asset di Sawiris, è impensabile. Una strada più percorribile, secondo gli esperti di mercato, sarebbe quella di operazioni carta contro carta.

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