“Le richieste di interesse finora pervenute sono state particolarmente numerose”. Così una fonte dell’agenzia Mf-Dowjones ha inquadrato la situazione della cessione di una parte delle torri di trasmissione Wind. In ballo c’è il futuro di una quota delle 13mila strutture dell’operatore controllato dalla russa Vimpelcom, per un’operazione di sale and lease back che dovrebbe portarne sul mercato una quota tra il 40% e il 50%, indicativamente tra le 5 e le 6mila.
La vendita, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, dovrebbe entrare nel vivo dopo la metà di ottobre, e concludersi non prima della fine dell’anno. Tempi necessari per valutare a fondo le manifestazioni di interesse finora pervenute.
La prima documentazione è stata inviata nei giorni scorsi dagli advisor, che sono Hsbc e Banca Imi, agli investitori potenzialmente interessati. Tra questi nelle ultime settimane sono circolati i nomi di Abertis ed Ei Towers, i gruppi Usa American Tower e Crown Castle, i fondi australiani Macquarie e Babcock, il fondo francese Antin e l’italiano F2i, la società transalpina TdF, i fondi Permian, Cvc e Apax.
La valutazione degli asset che Wind metterà sul mercato, secondo le indiscrezioni che sono circolate finora, potrebbe aggirarsi attorno ai 500 milioni di euro.
Entro la fine dell’anno, secondo la roadmap annunciata più di una volta dalla società, è prevista anche la cessione di una parte di Rai Way, l’azienda della Tv di Stato che gestisce le infrastrutture di trasmissione. Proprio il pricing e l’andamento della controllata pubblica, secondo quanto riportato dall’agenzia, saranno utili per dare benchmark chiaro al comparto, da cui potranno partire altre eventuali operazioni dello stesso genere.