LA VERTENZA

Wind, niente scorporo per le Network Operations

Siglato l’accordo con Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom Uil. Le attività restano all’interno del perimetro aziendale a fronte di efficienze per 35 milioni di euro. Via al nuovo piano quinquennale

Pubblicato il 10 Ott 2012

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Il progetto di scorporo ed delle Network Operations, le attività della rete di Wind viene ritirato, i lavoratori dovranno “stringere la cinghia” ma i 1.800 posti a rischio saranno tutelati con un nuovo piano a 5 anni che prevede efficienze per 35 milioni di euro ma nessuna societarizzazione o esternalizzazione. “Viene chiesto un sacrificio ai lavoratori – commentano Salvo Ugliarolo, segretario nazionale della Uilcom e Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel-Cisl dopo una trattativa no-stop di 24 ore con l’azienda – ma questo accordo rappresenta un cambiamento di indirizzo per tutto il settore tlc, è un cambiamento di tendenza. Passa il principio per cui il perimetro societario resta invariato e viene pensato un piano industriale a 5 anni, una lunghezza temporale che ormai nessuna azienda fa più”.

L’accordo, firmato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, passa attraverso una stretta sui benefit ma “a fronte di questo fino a tutto il 2017 la società internalizza alcune attività e garantisce che non ci saranno societarizzazioni”. Il piano di esternalizzazione della rete era stato messo a punto da Wind nella primavera del 2011. All’inizio del 2012, con l’intervento del ministero dello sviluppo economico, ‘lazienda aveva accettato la sospensione del processo e avviato un dialogo con i sindacati.

Un accordo in controtendenza rispetto a quanto accaduto in altre aziende del settore. “Mentre H3 g, Vodafone e Fastweb hanno ceduto parti di rete esternamente, Wind al contrario mantiene la rete all’interno del perimetro aziendale – dice Ugliarolo – i sacrifici saranno distribuiti su tutto il personale di Wind, ma fino al 2017 l’azienda si impegna a mantenere i livelli occupazionali invariati”.

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