Il ministero dello Sviluppo economico spinge perché i piccoli operatori del wireless – massimo 50 mila clienti – abbiano uno sconto sulle licenze per l’uso delle frequenze. La misura, pensata contro il digital divide banda larga, è contenuta tra le proposte che il Mise ha presentato per il decreto Sblocca Italia, che passerà al Consiglio dei ministri del 29 agosto. Nell’occasione, dagli uffici del sottosegretario alle Comunicazioni Antonell Giacomelli rassicurano in merito all’allarme lanciato da Assoprovider sui 5 GHz: “Non abbiamo nessuna intenzione di fare un giro di vite. E’ un allarme infondato. I 5 GHz resteranno utilizzabili dagli operatori così com’è stato possibile fare finora”, dicono dal Mise al nostro giornale. Ricordando che la norma di riferimento rimane a tutt’oggi la Gasparri del 28 maggio 2003: “Nessuna modifica”.
Lo sconto sul canone anno sarà pari al 30 per cento, fino a un massimo di 60 mila euro, per colmare il divario digitale, dice la proposta, e solo per gli operatori con un numero di utenti finali pari o inferiore ai 50mila e a condizione che nel corso di un esercizio finanziario attivino sul territorio nazionale almeno il 10% di nuove linee di accesso per fornire servizi di trasmissione dati a banda larga.
Insomma, lo sconto vale se le frequenze licenziate sono usate (anche) per la banda larga. E sale se il fine è la banda ultra larga (da 30 megabit in su). Nel caso in cui le attivazioni riguardino servizi a banda ultralarga ad un velocità di connessione superiore a 30 Mbps lo sconto è pari al 50% fino ad un massimo di 70mila euro. Nel caso invece in cui le attivazioni riguardino servizi a banda ultralarga ad un velocità di connessione superiore a 100 Mbps lo sconto è pari al 70% fino ad un massimo di 80mila.
Per usufruire dello sconto è necessario inoltrare alla competente amministrazione la documentazione comprovante le modalità e la tipologia del servizio offerto. In caso di accertata non veridicità dei dati l’operatore decade dal beneficio e deve provvedere alla restituzione di un importo doppio rispetto a quanto indebitamente ottenuto sotto forma di sconto.
Sarà interessante vedere gli effetti di questa impostazione del ministero sulle future gare per le nuove frequenze che si libereranno, a uso dei provider wireless.
Da una parte quindi uno sconto sul canone delle frequenze licenziate; dall’altra nessuna nuova limitazione sull’uso dei 5 GHz, assicurano dal Mise. “Gli operatori potranno continuare a usare queste frequenze non licenziate per offrire accesso a internet”. Resta vietato l’uso per il backhauling.
Sempre in materia di wireless, tra le proposte c’è la possibilità di usare i dati dell’identità digitale (Spid) anche per accedere al Wi-Fi della pubblica amministrazione, “con l’intento di creare un facile ed unitario sistema di accesso che favorisca la federazione dei servizi resi dalla pubblica amministrazione e nello stesso tempo l’adesione al sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese, anche attraverso l’utilizzo dei sistemi informatici da parte di soggetti già identificati”.
Bisognerà comunque aspettare il Cdm del 29 agosto per scoprire se queste proposte entreranno nel decreto finale.