“Il successo che abbiamo ottenuto in Italia è straordinario. Ancor più se si considera che si tratta di uno dei mercati più competitivi in assoluto. Ma non si tratta di un punto di arrivo. Abbiamo in cantiere numerose iniziative e puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra presenza e il nostro brand”: Davide Lunardelli, Head of Marketing di Xiaomi Italia annuncia a CorCom la roadmap dell’azienda a tre anni dal debutto nel nostro Paese. Era il 2018 quando quella che in Europa veniva considerata alla stregua di una “startup” si affacciava sul mercato tricolore. E che già nel 2020 conquistava il secondo posto nella classifica nazionale degli smartphone per poi raggiungere la vetta – la notizia è di qualche giorno fa.
Lunardelli, una scalata davvero notevole. Come ve la spiegate? Le difficoltà di Huawei a seguito del ban americano vi hanno in qualche modo agevolati?
Lo scenario mondiale degli smartphone si è stravolto con ribaltamenti anche di difficile comprensione. Il mercato è in forte evoluzione e ha dimostrato negli anni un dinamismo tutto suo. Ma c’è da dire che la nostra strategia e la nostra visione sono state chiare fin dall’inizio: la nostra forza è rappresentata dalla creazione di valore per la community e tutte le iniziative sono votate al rafforzamento della fiducia. In Italia la “questione” cinese non è così avvertita dall’utenza finale: abbiamo trovato un terreno molto fertile. Ma soprattutto abbiamo puntato sulla forte presenza sul territorio. Già quando abbiamo inaugurato le nostre attività in Italia abbiamo scelto di farlo con un grande evento tenendo a battesimo lo Xiaomi Store tore di Arese, nell’area di Milano, a cui ha fatto seguito l’apertura di altri Store in tutta Italia – siamo a quota 17 ma ci prepariamo a inaugurarne altri – nonché di punti vendita attraverso il canale, ad esempio nei centri commerciali. Ci abbiamo messo la faccia per creare un contatto diretto con la comunità e dare la possibilità agli utenti di avere punti di riferimento a livello territoriale. E poi abbiamo puntato, oltre che sugli smartphone, su tutta una serie di prodotti innovativi anticipando trend che si sono rilevati vincenti.
Ad esempio?
Penso al nostro monopattino elettrico. Lo abbiamo lanciato in tempi in cui la mobilità elettrica in Italia sembrava molto di là da venire. Abbiamo piantato il seme che poi ha portato le istituzioni ad arrivare a un quadro normativo che ha innescato la rivoluzione, accelerata a sua volta dalla fine del primo lockdown, complice l’attenzione crescente sul tema della transizione ecologica ora protagonista del Recovery Plan. Ci riteniamo più che soddisfatti anche perché è compito e dovere delle aziende contribuire alle evoluzioni dei mercati in chiave innovativa. E Xiaomi può essere un acceleratore per determinati processi proponendo uno stile di vita smart e green a 360 gradi. Ci stiamo focalizzando sempre di più anche sulla smart home: la tv diventerà il nuovo hub del vivere smart, ma ci sono prodotti, come ad esempio la nostra gamma di Air Purifier, che stanno riscuotendo un successo insperato. In Italia sta crescendo la sensibilità sul tema del benessere indoor anche a seguito della pandemia. Insomma lavoriamo a un ecosistema di prodotti smart per uno stile di vita smart, in cui lo smartphone diventa il “telecomando” universale.
Tornando agli smartphone, cosa contraddistingue l’offerta Xiaomi? Prezzi bassi?
Il prezzo competitivo, in mix con un’elevata qualità in termini di innovazione e funzioni, è stato fin dall’inizio ciò che ci ha contraddistinti. Abbiamo in catalogo un’ampia varietà di modelli fra cui il top di gamma Mi 11 che a 899 euro vanta caratteristiche innovative al pari dei top di gamma, ben più costosi, proposti dai nostri competitor. La famiglia Mi, che a breve si chiamerà semplicemente Xiaomi, è quella in cui l’innovazione è al massimo. E poi c’è Redmi, la famiglia più attenta al rapporto qualità-prezzo.
Qual è il riscontro di mercato sui modelli 5G?
C’è già una buona risposta di acquisto: tenendo conto che l’utente italiano cambia il telefono ogni due-tre anni, è molto tattico comprare uno smartphone 5G in questo momento.
La vostra è un’utenza prevalentemente giovane: continuerete a puntare su questa tipologia?
Siamo partiti dall’utenza giovane, il volano è stato senza dubbio la community dei giovani. Ma la nostra mission è portare l’innovazione a tutti lavorando anche su fasce di prezzo che non ci erano congeniali inizialmente e su categorie di persone che non erano associate o associabili al nostro brand. Oramai possiamo considerarci un brand di massa e dunque è giusto allargare gli orizzonti.
A proposito di crescita, crescerà anche il team italiano?
In Italia ad oggi il team si compone di una sessantina di persone, perlopiù giovani, interculturale ma a forte radice italiana. La caratteristica principale è la forte propensione alla relazione con l’utente. L’espansione del team è costante e proseguirà tenendo conto dell’espansione della gamma della nostra offerta.
Annunci in vista?
Posso anticipare a CorCom che saremo presenti al Festival del Cinema di Venezia, come supporter brand. Si tratta del coronamento di un percorso che abbiamo iniziato l’anno scorso e che si è evoluto con lo short movie di Muccino girato interamente col il nostro Mi 11. La metafora del cinema come metafora di creazione è proprio quella che meglio ci rappresenta.
sul fronte dei conti come siete messi?
Considerate le difficoltà logistiche innescate dalla pandemia posso dirle che abbiamo raggiunto risultati importanti. E che siamo fiduciosi sulla seconda parte dell’anno, complici il Black Friday e la stagione natalizia. Sarà interessante capire come evolverà il mercato e come risponderanno gli utenti italiani.