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Yahoo si trasforma in Altaba, via la Mayer

Grandi manovre in vista del closing della cessione a Verizon delle attività operative dello storico brand. Cambieranno nome gli asset restanti. Ma le due aziende chiariscono: il deal non è definitivo

Pubblicato il 10 Gen 2017

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Yahoo si trasforma in Altaba e la Ceo Marissa Mayer lascia il gruppo: questi i primi due effetti eclatanti della vendita a Verizon delle attività web del colosso di Sunnyvale, secondo i media Usa. O forse no: le due aziende si sono affrettate a chiarire che il merger non è completato e la Yahoo che gli utenti di Internet conoscono per i suoi siti e servizi come l’email resta, almeno per ora e sotto forma di marchio parte di Verizon. La telco ha anche spiegato che non sa se renderà Yahoo una filiale autonoma; in tal caso potrebbe affidarla alla stessa Mayer. O forse no.

Il deal con Verizon, un’operazione da 4,83 miliardi di dollari con cui la telco americana ha comprato solo gli asset core di Yahoo legati a Internet, non è infatti definitivo: in teoria, la telco potrebbe modificarne i termini, se non annullarlo, a causa dei recenti scandali sul massiccio furto di dati subito a più riprese da Yahoo che ne hanno compromesso la reputazione in termini di security e anche il valore per l’acquirente. Verizon sta ancora conducendo un’indagine sull’hacking dei dati.

Le attività non Internet di Yahoo, non comprate da Verizon, dovrebbero confluire in una “investment company” che sarà chiamata Altaba, una holding da 30 miliardi di dollari i cui asset principali sono la quota del 15% nel gruppo cinese Alibaba e il 35,5% di Yahoo Japan (che è una joint venture con la giapponese Softbank). Secondo l’agenzia di stampa Reuters, la nuova società ha nominato Eric Brandt come presidente del consiglio d’amministrazione, ma Altaba si formerà solo al completamento del deal con Verizon. Altaba non farà altro che gestire gli asset; il suo Cda sarà perciò più ristretto di quello di Yahoo e sicuramente non ne faranno parte né la Mayer né il co-fondatore di Yahoo David Filo.

Nel board di Altaba dovrebbero sedere invece Tor Braham, Eric Brandt (come chairman), Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith, nomi che segnalano la vittoria, spiega la stampa Usa, di Starboard, investitore attivista cui si deve una forte spinta alla vendita di Yahoo. Smith e Braham vengono infatti da Starboard e l’investitore avrà sicuramente grande influenza sulla futura Altaba.

Insomma, Yahoo per ora esiste ancora, Altaba ancora no e l’uscita di scena della Mayer non è data per certa. I media Usa hanno però già intonato il canto del cigno perché questa sembra di fatto la fine per la società fondata dai due studenti della Stanford Jerry Yang e David Filo nel 1994 e divenuta uno dei simboli della storia di Internet. Molto critico il sito Quartz: “Quando la Mayer è diventata Ceo nel 2012, Yahoo era un’azienda con fatturato annuale di 4 miliardi di dollari, 6 miliiardi di cash, e un miliardo di utenti. L’hanno fatta a pezzi e ora non sarà niente più che Altaba, la contrazione di alternative Alibaba”.

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