Google ha già annunciato in agosto il licenziamento del 20% dei dipendenti di Motorola Mobility, ma ora si prevedono tagli ulteriori nel quadro della ristrutturazione. Si prevede che Google metta a bilancio costi di circa 300 milioni di dollari legati all’operazione Motorola Mobility, più di quanto previsto in precedenza, vale a dire 275 milioni.
In un primo tempo, Google aveva annunciato che due terzi dei tagli, pari a 4mila persone, si sarebbero registrati al di fuori degli Usa, ma in un recente prospetto depositato alla Sec l’azienda ha fatto sapere che la ristrutturazione sarà più ampia del previsto, e includerà un numero superiore di aree geografiche, sempre al di fuori degli Usa. Nel secondo trimestre del 2012 Motorola Mobility ha registrato perdite per 233 milioni di dollari, registrando la 14esima trimestrale in rosso nelle ultime 16.
“La questione Google – Motorola è da sempre un problema di strategia – dice Wally Swain, Yankee Group Senior Vp of Research – Cosa vuole fare Google di Motorola? Vuole incamerare i brevetti e cedere il brand? Vuole farne il produttore di riferimento di smartphone che girano su Android? Vuole proporre Motorola come un competitor pronto a battagliare con gli altri vendor che usano Android? A Google interessa davvero che Motorola faccia soldi? La revisione al rialzo dei costi di ristrutturazione di Motorola non significa che Google sia disposta a spendere soldi in eterno per finanziare l’azienda. Nel contempo, questa mossa, cioè il rifinanziamento delle perdite, significa anche che Google non vuole competere direttamente contro Samsung, Htc, Lg e altri produttori che usano Android. Se Google volesse semplicemente appropriarsi dei brevetti di Motorola, allora chiuderebbe l’azienda oppure cederebbe la licenza del brand a qualche produttore di Shenzen”.
Tra gli obiettivi dichiarati della società fondata da Larry Page e Sergey Brin c’è l’eliminazione di buona parte, se non della totalità, del ramo legato alla fabbricazione di telefoni cellulari, focalizzando la sua attenzione solo sugli smartphone.
La stessa Google, ad agosto, aveva annunciato tagli del 20% al personale di Motorola Mobility. A settembre Motorola Mobility aveva dato l’annuncio di 4mila esuberi nel mondo, dislocati nelle diverse sedi locali della società, confermando la notizia pubblicata pochi giorni prima dal Corriere delle Comunicazioni sull’ imminente chiusura delle sedi in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia e del forte ridimensionamento della presenza in Francia, Gran Bretagna e Germania.
La strategia di Google conferma le tesi di molti osservatori secondo cui il “re” dei motori di ricerca, acquistando Motorola Mobility, voleva soltanto di entrare in possesso del portafoglio brevetti particolarmente ricco di Motorola e del suo know-how, disinteressandosi completamente al brand.