Il governo spagnolo mette all’asta le nuove frequenze da 800 e
900 Mhz. Zapatero spera di incassare tra i 1,7 e i 2 miliardi di
euro che andranno in parte a ridurre il pesante deficit dello Stato
(pari al 9,3% del Pil a fine 2010) e, in parte, contribuiranno a
portare a termine nuovi investimenti nella rete delle
telecomunicazioni.
La gara, attesa per la primavera prossima, sarà agguerrita. Gruppi
come Movistar (Telefonica), Vodafone, Orange e Yoigo “sono pronti
a darsi battaglia per aggiudicarsi le nuove frequenze che aprono
opportunità di mercato el'offerta di nuovi servizi alla
clientela. Senza contare la possibilità di poter offrire una
copertura più capillare sul territorio nazionale.
Ad annunciare i termini della vendita – le concessioni avranno una
durata fino al 2030 – è stato il ministro per l'Industria,
Miguel Sebastian al Mobile World Congress di Barcellona.
Sebastian ha ricordato che “la Spagna sta accelerando gli sforzi
per coprire in tempi rapidi tutto il territorio con la rete della
banda larga e con la telefonia di nuova generazione (fino a 100
megabit per secondo)”.
Uno sforzo che si giustifica con il fatto che il paese intende
essere competitivo al massimo, al pari degli altri partner
dell'Ue, e quindi per creare nuove opportunità di business e
di investimento anche dall'estero.
La Spagna soffre da tempo di una crisi di ampie proporzioni che ha
fatto lievitare la disoccupazione oltre il 20% e l'economia a
rallentare fino ad entrare in numeri negativi. In questo contesto i
settori a maggiore tasso tecnologico stanno diventando fondamentali
per il rilancio della sua competitività. E tra questi spiccano le
Tlc.