NETWORK SHARING

Zte: “Il co-siting? Nessun danno per i vendor”

Zhang Jianguo: “Il calo di vendite di apparati compensato dall’aumento di quelle sul fronte dei managed services”

Pubblicato il 19 Giu 2012

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Il network-sharing “ha un impatto limitato sui vendor” di apparati e infrastrutture di rete. La pensa così la cinese Zte, secondo cui è vero che la condivisione dei siti di telefonia mobile fra gestori produce una diminuzione del numero complessivo dei siti, ma nel contempo rappresenta un’opportunità di business per le divisioni di manged services dei vendor di infrastrutture di networking. Per l’operatore cinese questa situazione vale anche per tutti gli altri vendor, fra cui Ericsson, Alcatel-Lucent, Nokia Siemens Networks .

Zhang Jianguo, Cto di Zte per le regioni Asia Pacifico, Russia ed ex repubbliche sovietiche, ha detto a Singapore in occasione dell’evento CommunicAsia che nonostante i risparmi derivanti per gli operatori dalla cancellazione degli ordinativi per le base station in sovrapposizione, il consolidamento dei network rappresenta un’area di crescita per i vendor. Il calo di vednite di apparati di rete sarà compensata dal business derivante dei managed services, vista la necessità di integrare due Ran (Radio access network) separate. “Una volta che le reti vengono consolidate, le telco continuano ad operare in maniera separata i loro network originari”, aggiunge il manager di Zte.

“Dopo il consolidamento delle reti gli operatori continueranno ad ammodernare la Ran perché sia compatibile con la tecnologia più nuova e al prezzo più basso – aggiunge Jianguo – Zte è bene posizionata per rispondere a questa domanda”.

La sortita di Jianguo giunge dopo che la settimana scorsa O2 (Telefonica) e Vodafone in Uk hanno siglato un accordo di network sharing nel Regno Unito delle reti 2G e 3G nel Regno Unito, in vista del rollout del 4G, che si chiama Cornerstone Communicationes Infrastructure. Nel 2007 3Uk e T-Mobile hanno creato una joint venture delle reti, si chiama Mbnl, e dalla fusione di Orange e T-Mobile è nata Everything Everywhere.

“Prevediamo l’adizone di un modello simile a quello britannico anche nella regione Asia-Pacifico, trainata dalla saturazione degli abbonati”, chiude Jianguo.

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