IL RAPPORTO

Eurispes: smartphone e social, italiani iperconnessi

Rapporto Italia 2015: la diffusione di telefoni cellulari collegati al web batte quella di desktop e portatili. Il 96% degli utenti ha un account su Facebook. E per navigare si preferisce il telefonino al pc. L’allarme sulla sicurezza di Gian Maria Fara: “Con l’IoT dovremo imparare a gestire rischi e incidenti in tempo reale”

Pubblicato il 30 Gen 2015

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Il 67% degli italiani ha uno smartphone, e quasi tutti hanno un proprio profilo personale su Facebook. Sono i dati che emergono dal Rapporto Italia 2015 di Eurispes. La diffusione dei telefoni cellulari collegati al web batte così quella dei computer portatili (64,4%), dei computer fissi (62,7%), dei lettori Dvd (62,6%). Circa un terzo del campione afferma di possedere un tablet (36,8%), un abbonamento alla tv a pagamento (36%), una smart tv (33,3%), un lettore mp3/ipod (30,7%), una consolle per videogiochi (Playstation/PSP/Xbox/Wii) (29,1%). Mentre soltanto l’11,3% ha un lettore per e-book.

Tornando al telefonino, si usa innanzitutto per le chiamate (99,5%) e per gli sms (88%), ma diffusa è anche l’abitudine di fare foto/filmati (65,3%), navigare su internet (61,2%), comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). La metà degli intervistati, inoltre, afferma di utilizzare regolarmente le applicazioni. A usare i social network tramite smartphone è il 41,8% del campione, mentre il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo (31,1%) gioca.
Quanto alle motivazioni che spingono i consumatori italiani su Internet, al primo posto c’è la ricerca di informazioni di interesse personale (98,4%), poi l’invio-ricezione di e-mail (88,2%), i filmati su YouTube (64,6%) e i social network (60%). Il 59,9% fa acquisti online, il 53% controlla il proprio conto bancario, il 48,5% scarica musica/film/giochi/video.

La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su Facebook. In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e Linkedin (20,9%). Ben il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma di aver sentito violata la propria privacy perché qualcuno ha pubblicato online foto in cui era presente; il 15,5% ha provato questa sensazione vedendo pubblicato un video in cui era presente; il 14,3% ha sentito violare la propria privacy da frasi pubblicate online che rivelavano suoi fatti personali.

“L’utilizzo di massa delle nuove tecnologie – dichiara Gian Mario Fara, presidente di Eurispes – ci pone davanti a nuovi interrogativi. La pervasività, apparentemente silenziosa e quasi confortevole, del cyberspazio in cui viviamo, è destinata ad aumentare con l’avvento di una nuova era, la cosiddetta Internet of Things. Oltre ai cambiamenti sociali ed economici che questo comporterà, non possiamo più ignorare il fatto che le guerre si combatteranno sempre più sul ‘ filo’ del Web. Più di ogni cosa è quindi fondamentale adeguare il sistema Paese a questo nuovo scenario, facendo prevenzione, gestendo i rischi e gli eventuali incidenti in maniera tempestiva e in tempo reale”.

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