In uno scenario in cui la maggior parte delle aziende sta investendo in tecnologia con una visione orientata alla crescita futura, che cosa distingue le migliori trasformazioni tecnologiche da quelle meno performanti? Nell’ultima survey globale rivolta a leader aziendali e del settore tech (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO), McKinsey ha analizzato nel dettaglio le risposte delle organizzazioni finanziariamente più solide, definite “top performer”: ne emerge che queste si distinguono per un approccio più avanzato nell’ottimizzazione delle strutture tecnologiche. Ad aumentare le probabilità di successo delle trasformazioni tecnologiche sono in particolare 4 strategie: modernizzare architettura e piattaforme; creare un bacino di talenti tech a prova di futuro; superare le barriere operative; dimostrare il chiaro valore di business degli investimenti tech.
Modernizzare architettura e piattaforme
Per superare le lentezze spesso causate da architetture e piattaforme legacy, i top performer investono più degli altri in tecnologie avanzate, come il cloud. Ricerche precedenti hanno dimostrato che il cloud rappresenta un’enorme opportunità per le aziende, ancora in gran parte inesplorata, e che la sua implementazione è strettamente correlata a margini di profitto più elevati. Secondo la survey di McKinsey, tre quarti dei top performer affermano che le proprie aziende stanno adottando il cloud su larga scala (una trasformazione completa o di vasta portata, con migrazione e/o rifattorizzazione di tutti i carichi di lavoro idonei), rispetto a un terzo degli altri intervistati. Ciò è in linea con la precedente survey, in cui il 61% dei top performer, rispetto al 50% degli altri intervistati, dichiarava di investire in infrastrutture, cloud incluso. Il cloud emerge infatti dalla survey come la tecnologia avanzata più diffusa, ma i top performer si distinguono per una maggiore adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’IA generativa, l’Internet of Things e l’edge computing, rispetto ai peer.
L’approccio multicloud è prevalente in tutte le aziende, indipendentemente dalla performance finanziaria, e gli investimenti sembrano ripagare. Solo l’8% degli intervistati dichiara di non aver ottenuto alcun valore aziendale dalle migrazioni al cloud. Tra i benefici citati, velocità e agilità operative sono in cima alla lista, seguite da nuove capacità e crescita aziendale, segnalate dai top performer con una frequenza quasi doppia rispetto agli altri. Inoltre, i top performer tendono ad avere solide capacità FinOps, ovvero capacità di gestione finanziaria che aiutano a prendere decisioni sul consumo del cloud e sull’economia del cloud in generale. Sebbene il 52% segnali di possedere funzionalità avanzate, come risorse dedicate esclusivamente al FinOps, tagging delle risorse, visibilità moderata sui costi del cloud e capacità di previsione — rispetto a solo il 27% degli altri intervistati —c’è ancora margine di miglioramento. Solo il 18% dei top performers dichiara di possedere capacità FinOps avanzate, caratterizzate ad esempio da un’elevata visibilità sui costi e da previsioni dinamiche.
Creare un bacino di talenti tech a prova di futuro
Lo sviluppo di un pool di talenti a prova di futuro, con le giuste competenze a supporto della strategia tecnologica complessiva, rimane una sfida formidabile per molte aziende. I top performer affrontano questo problema investendo molto più degli altri nelle proprie persone, per garantire sintonia tra la strategia tecnologica e la cultura organizzativa.
Secondo la survey di McKinsey, perseguono infatti un numero maggiore di strategie a supporto dei talenti rispetto ai peer, concentrandosi più spesso sul reskilling, sulla formazione e sullo sviluppo su scala. Nell’indagine precedente, solo il 28% dei top performer (e il 17% di tutti gli altri intervistati) dichiarava che le proprie organizzazioni erano molto efficaci nella formazione e nello sviluppo, il che riflette gli sforzi dei top performer per migliorare questo aspetto critico. Inoltre, i top performer sono più propensi rispetto agli altri a dichiarare che le loro aziende hanno trasformato talenti, partnership e competenze negli ultimi due anni e che continueranno a farlo negli anni a venire (50% rispetto al 37% dei peer). Per quanto riguarda le esigenze di assunzione, i ruoli più richiesti sia dai top performer che dagli altri intervistati sono quelli legati alla cybersecurity, seguiti da ruoli legati alla gestione di progetti e/o programmi. Tuttavia, i top performer danno maggiore priorità all’assunzione di esperti cloud: il 28% lo indica come priorità, rispetto al 19% degli altri intervistati. Rispetto alla survey precedente, l’importanza delle competenze cloud è cresciuta come priorità di reclutamento per le aziende top performer.
Superare le barriere operative
Rispetto al sondaggio precedente, i top performer hanno ulteriormente rafforzato il loro impegno verso la tecnologia e adottato modalità operative più efficaci per sostenerla. Gli intervistati top performer hanno più del doppio delle probabilità rispetto agli altri intervistati di affermare che i propri team di ingegneri sono organizzati in modelli operativi incentrati sul prodotto o sulla piattaforma. Questi modelli non solo riducono le barriere operative tra la tecnologia e il business, ma generano anche una serie di benefici aziendali, come una riduzione del time-to-market, una riduzione dei costi delle soluzioni tecnologiche e una maggiore responsabilità sia per il business che per la tecnologia (ad esempio per il raggiungimento di obiettivi e risultati chiave).
Dimostrare il valore di business degli investimenti tech
Secondo la survey di McKinsey, i top performer sono più efficaci rispetto ai peer nell’eseguire specifiche iniziative di trasformazione e nel realizzare il valore di business atteso. Per sette delle otto iniziative analizzate (ad eccezione della modernizzazione delle infrastrutture), i top performer valutano le proprie organizzazioni tecnologiche come più efficaci. Inoltre, pianificano ulteriori investimenti in quasi tutte queste iniziative, inclusa la cybersecurity e la gestione dei talenti, con il massimo focus sulla definizione di strategie aziendali basate sulla tecnologia. L’unica eccezione è rappresentata dalla modernizzazione delle infrastrutture, probabilmente perché queste aziende hanno già investito in quest’ambito negli ultimi anni.
Come rilevato da McKinsey nella survey precedente, l’impatto principale che i top performer osservano nelle trasformazioni tecnologiche continua a essere la creazione di nuovi flussi di ricavi e l’aumento di quelli esistenti. Parallelamente, altre aziende sembrano aver colmato il divario nella capacità di ridurre i costi aziendali e migliorare l’esperienza dei dipendenti attraverso gli investimenti tecnologici.