Cresce l’attenzione del comparto Insurtech nei confronti dell’intelligenza artificiale: l’88% di banche e compagnie ha effettuato investimenti in aziende o startup operanti in questo ambito. Il 30% ha effettuato investimenti per lo sviluppo di progetti interni, mentre il 28% ha realizzato partnership con aziende sempre attive nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Un trend confermato dalle stime di Italian Insurtech Association, secondo cui il 2024 segnerà un anno record per quanto riguarda gli investimenti in intelligenza artificiale da parte del mercato assicurativo: entro fine anno saranno investiti in soluzioni di AI circa 50 milioni di euro, che potrebbero arrivare a 90 milioni entro il 2025.
A scattare una fotografia completa del comparto sono i dati elaborati dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, i quali confermano anche il punteggio dell’Insurtech Investment Index 2023 di 20/30, ideato da IIA ed elaborato dall’Osservatorio stesso, che monitora lo stato di avanzamento degli investimenti e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia, in miglioramento rispetto ai 14/30 del 2022.
Superata la fase esplorativa: verso una fase più matura
“L’Insurtech ha superato la sua fase esplorativa e anche nel primo semestre del 2024 stiamo assistendo ad un consolidamento dell’ecosistema – dichiara Filippo Maria Renga, Direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano -. È possibile osservare questo trend analizzando come negli ultimi anni gli investimenti interni delle compagnie siano notevolmente aumentati, sintomo che l’industry ha finalmente colto l’importanza di offrire soluzioni innovative ai consumatori, per allargare il proprio mercato e al contempo rendere i processi più efficaci ed efficienti. Nel primo semestre 2024 è emerso in modo evidente l’attenzione delle compagnie e i broker italiani verso l’intelligenza artificiale. Queste si sono soprattutto concentrate nell’ambito della gestione dei sinistri, la sottoscrizione, la distribuzione e soprattutto processi di back office. La nuova sfida per gli operatori assicurativi è quella di acquisire competenze e risorse tecnologiche che gli consentano di integrare all’interno dei propri processi questa tecnologia che sarà un fattore competitivo nei prossimi decenni” .
Secondo le analisi, dunque, l’ecosistema insurtech si appresta a entrare in una fase più matura, caratterizzata da una maggior collaborazione tra startup e compagnie. Queste ultime hanno infatti iniziato a internalizzare soluzioni innovative come evidenzia l’Insurtech Investment Index 2023. Nel 2023 si è assistito a 45 partnership tra compagnie e startup insurtech, con un aumento dell’80% rispetto all’anno precedente. A questo dato si aggiungono i progetti interni delle compagnie che hanno totalizzato investimenti per 44,8 milioni di €, in aumento dell’89% rispetto 23,7 milioni di € del 2022.
AI a servizio di efficienza e competitività
ùSecondo il report, nel primo semestre del 2024 gli investimenti delle aziende intervistate si sono focalizzati sullo sviluppo di soluzioni di AI in diverse aree strategiche, con l’obiettivo di aumentare efficienza e competitività. Le applicazioni principali includono: gestione dei sinistri (71%), l’AI sta ottimizzando la gestione dei sinistri permettendo risposte più rapide e una migliore gestione delle richieste; customer management e amministrazione contratti (52%), l’integrazione dell’AI in queste aree punta a migliorare l’esperienza del cliente attraverso processi automatizzati e sempre più personalizzati, sottoscrizione polizze e gestione del rischio (50%), l’automazione e algoritmi predittivi vengono applicati alla sottoscrizione delle polizze e alla gestione del rischio, migliorando le analisi del rischio e i processi decisionali.
Un settore dove si sono concentrati molti investimenti da parte delle compagnie assicurative riguarda lo sviluppo dei processi di back-office (88%): le compagnie stanno infatti implementando con l’AI tutte le attività operative, amministrative e procedurali interne, allo scopo di rendere tali processi più efficienti, consentendo allo stesso tempo una maggiore flessibilità e capacità di adattamento alle esigenze del mercato.
Chatbot e assistenti virtuali i tool AI più utilizzati
L’aggiornamento dell’ investment Index dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano analizza inoltre quali sono gli strumenti di intelligenza artificiale maggiormente adottati nel primo semestre del 2024 dalle compagnie assicurative: chatbot e assistenti virtuali (78%), utilizzati per ottimizzare l’assistenza clienti, soluzioni di intelligenza artificiale generativa (76%) che offrono supporto nella creazione di risposte personalizzate e contenuti dinamici; Machine Learning e Predictive Analytics (73%) supportano l’analisi dei dati per prevenire i rischi, fondamentale per il core business assicurativo. Infine, Robot Process Automation – RPA (45%) e Computer Vision (29%) vengono utilizzati per gestire documentazione e autenticazione visiva.
“Dopo anni di sperimentazione – puntualizza Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association – stiamo entrando in una fase più matura del settore insurtech, supportato dal ruolo sempre più essenziale delle compagnie assicurative, insieme alla spinta delle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale generativa. Secondo le stime dell’Associazione, entro il 2030 il 55% delle polizze assicurative emesse vedrà almeno una componente di Intelligenza artificiale. Questo comporterà un aumento degli investimenti non solo dal punto di vista tecnologico, ma che riguarderanno anche la creazione di nuove competenze, indispensabili per innovare il settore. La centralità di questi investimenti arriverà dalle compagnie assicurative, e da alcuni broker, che stanno diventando sempre più il centro della propulsione innovativa di questo comparto. Siamo convinti che il trend di questa collaborazione tra startup e compagnie sia destinato a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni, ma il tema di trovare finanziamenti resta fondamentale se non vogliamo restare indietro nei confronti di altri Paesi europei”.
Le sfide ancora aperte
Infine, secondo l’indagine, nonostante l’ampia adozione di soluzioni di AI, le aziende affrontano ancora diverse sfide causate dalla loro adozione: in primis la difficoltà nell’integrazione con infrastrutture esistenti (62%), seguita anche dalle preoccupazioni etiche (52%) per l’utilizzo di queste soluzioni. A queste preoccupazioni si uniscono quelle legate alla compliance (48%) e le preoccupazioni sulla privacy (57%).