Mentre cresce la consapevolezza globale sui cambiamenti climatici, gli operatori di telecomunicazioni si trovano a un bivio, di fronte alla necessità impellente di ridurre drasticamente la loro impronta di carbonio.
Un recente rapporto di McKinsey sottolinea questa urgenza, rivelando che, sebbene le aziende di telecomunicazioni abbiano fatto progressi nella riduzione delle emissioni dirette, la maggior parte della loro impronta di carbonio—le emissioni di Scope 3—rimane in gran parte non affrontata. Ma come agire per soddisfare le richieste normative e cogliere al contempo le nuove opportunità dell’era green?
Mitigabile il 60% delle emissioni
L’industria delle telecomunicazioni, responsabile di una porzione significativa delle emissioni globali a causa della sua vasta infrastruttura e del consumo energetico, affronta un compito arduo: decarbonizzare la sua catena del valore. Poiché le reti si espandono per accogliere le tecnologie 5G e le imminenti 6G, le emissioni sono destinate ad aumentare a meno che non vengano prese azioni decisive. Il rapporto evidenzia che ben il 60% delle emissioni può essere mitigato a un costo efficace di meno di $100 per tonnellata metrica di CO2. Questa rivelazione indica una considerevole opportunità per gli operatori di telecomunicazioni non solo di adempiere ai requisiti normativi, ma anche di ottenere efficienze sui costi.
Ridurre le emissioni Scope 3: come fare
Attraverso una comprensione approfondita della loro impronta di carbonio e delle leve di decarbonizzazione disponibili, le aziende di telecomunicazioni possono massimizzare l’efficacia degli investimenti in sostenibilità. Tuttavia, decarbonizzare la restante parte delle emissioni sarà significativamente più difficile, poiché la maggior parte delle emissioni di un operatore sono distribuite lungo la sua catena del valore. Per aiutare a decarbonizzare il loro ecosistema, le aziende dovrebbero focalizzarsi sulle principali fonti di emissioni di Scope 3, come i dispositivi, le attrezzature di rete e i materiali da costruzione, oltre ai servizi forniti da aziende terze che costruiscono e gestiscono le reti.
Per affrontare efficacemente le emissioni Scope 3, le aziende devono collaborare con fornitori e clienti per ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la catena del valore. Gli operatori devono prendere l’iniziativa per lavorare con i loro partner sulla sostenibilità dei prodotti, comprese le precommitment all’acquisto di prodotti sostenibili. Queste azioni possono stabilire quali operatori saranno i primi a fare progressi significativi nell’abbattimento delle emissioni.
Oltre all’adozione di materiali a basse emissioni per la costruzione di infrastrutture e l’incentivazione all’uso di dispositivi ricondizionati, una strategia chiave è rappresentata dall’energia pulita: passare a fonti rinnovabili può ridurre del 20 percento l’impronta di carbonio totale. Inoltre, l’adozione di tecnologie per l’efficienza energetica, come l’uso di cavi in fibra ottica al posto di quelli in rame, ha già dimostrato di portare risparmi significativi in termini di energia e di emissioni di CO2.
Il potenziale del “network sharing” e della circular economy
Il rapporto McKinsey evidenzia anche il potenziale del “network sharing” come leva per ridurre le emissioni fino al 10 percento, attraverso la condivisione delle infrastrutture di rete tra diversi operatori. Questo approccio non solo riduce i materiali utilizzati, ma promuove anche una maggiore efficienza operativa.
Ma significative opportunità di business si nascondono anche nella raccolta e nel riutilizzo dei dispositivi. Alcuni operatori statunitensi stanno già riscuotendo successo nella raccolta e rivendita di telefoni ricondizionati, con un impatto sostanziale sulla riduzione delle emissioni. Nel 2023, BT Group ha riferito di aver raccolto oltre 2,4 milioni di hub domestici e set-top box, di cui il 71% è stato riutilizzato. Questa strategia non solo riduce le emissioni, ma crea anche nuove opportunità di profitto.
Focus su governance e Kpi
Infine, per accelerare la sostenibilità, le aziende devono rivedere le loro strutture interne e i processi di governance. Ciò include l’integrazione di criteri di sostenibilità nell’allocazione del capitale e l’empowerment dei responsabili della sostenibilità all’interno delle organizzazioni. McKinsey sottolinea l’importanza di includere metriche di decarbonizzazione nei Kpi aziendali per garantire che la sostenibilità diventi un obiettivo condiviso a tutti i livelli organizzativi.